Venerdì 30 settembre, la notizia dell’arrivo di Kobe Bryant per vestire la maglia Virtus è sulla bocca di tutto quando ci arriva copia di questo comunicato che la Virtus Bologna ha inviato ai 17 club di Legabasket.
Da: Ufficio Stampa Virtus [mailto:press@virtus.it]
Inviato: venerdì 30 settembre 2011 15.07
DA: Ufficio Stampa Virtus
Oggetto: Comunicato stampa
Con grande stupore Virtus Pallacanestro prende atto che, a causa del parere negativo di alcuni club associati alla Lega Basket, non è possibile procedere con il palinsesto previsto delle 10 partite, mettendo così in forte discussione la piattaforma economica su cui si basa il progetto di portare Kobe Bryant in Italia.
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Un fulmine a ciel sereno. O una puntata di Scherzi a Parte dedicata al basket.
Con questo comunicato dell’Ufficio Stampa la Virtus Bologna nonostante il grande battage dell’ultima ora e la dichiarazione ufficiale del proprietario, rilasciata solo 60 minuti prima al Telegiornale de La7 delle ore 14 – lo spot per la partenza della stagione con la Supercoppa con la quale l’emittente si presentava ai suoi ascoltatori - ha annunciato dunque che veniva a mancare la piattaforma economica sulla quale era basato il progetto. Questo ha creato un momento di smarrimento, una contro promozione che vanifica del tutto (e forse va oltre ai presunti vantaggi), l’euforia e la simpatia che s’erano create per l’ operazione. Anche se gli scettici non erano pochi e si scommetteva contro, ma per la volatilità di Bryant dimostrata in precedenti operazioni di mercato come queste.
In realtà, già l’annuncio sarcastico, double-face, del colpo proibito conteneva anche il rovescio della medaglia. La sua dichiarazione è stata a mò di battuta, di questo tenore: “Sì l’affare è fatto, la notizia è che non ho i soldi!”.
A questa sorta di pesce d’aprile fuori stagione, hanno abboccato in molti ragionando come tifosi, anche lo stesso Meneghin che aveva dato la disponibilità della federazione per le pratiche del caso. Ma alla fine la motivazione della precipitosa retromarcia vede la Virtus scaricare le responsabilità su altri club.
Il comunicato è sibillino, spacca la Lega impegnata a rilanciare il campionato e dimostra un ripetuto scollamento fra promesse e fatti, sogni e realtà. E’ certo che ciascuno è padrone a casa sua, ogni club ha una propria politica di marketing ed economica, e un proprietario può stabilire regole solo all’interno del proprio perimetro, non imporle ad altri, non pretendere di forzare altri soggetti che non hanno la sua visione economica, vedi la stessa Benetton in uscita dal basket, presentandosi come l’alfiere di un rilancio generale del basket. In realtà, se non andiamo errati, la sua idea era quella di parcellizzare l’onere suoi sponsor e anche sulle 10 squadre che avrebbero avuto la fortuna oltre che farsi battere da Kobe anche di pagare questo lusso masochistico.
Questo comunicato significa che la Lega ha le gambe cortissime, ha preso logiche di promozioni e contrattuali totalmente avulse da una logica utile al movimento e anche alla maggioranza e deve provvedere a rivedere i rapporti interni e quelli con la Fip e le altre componenti.
Inoltre, come minimo, proprio per la chiarezza tonante di cui va fiero, Claudio Sabatini deve adesso fare nomi e cognomi dei club associati che a sua detta hanno dato parere negativo, e magari anche le rispettive motivazioni.
Il problema è che non abbiamo lo stile e le possibilità per fare certi colpi, ma nemmeno per incassare le delusioni. Il basket è diventato il gioco della palla avvelenata, si trasferire sempre agli altri, arbitri, fip, media, le proprie responsabilità nel nome del dio del marketing e dell’affare. Un bell’affare davvero…
Fonte: PianetaBasket.com
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